Personale
Responsabile:
Dott. Giulio Lombardi
Dirigenti Medici:
Dott. Enrico Maria Amodeo
Dott. Ernesto Punzi
Sede
Città Ospedaliera - Contrada Amoretta
Piano primo - Settore A
Attività
La Radiologia Interventistica è una moderna branca della medicina, ad altissimo contenuto tecnologico, che si occupa della gestione mini-invasiva di problematiche cliniche. Essa rappresenta il connubio tra la diagnostica strumentale e l’attività clinico-chirurgica, derivando in origine da una branca super-specialistica della Radiologia Diagnostica.
La Divisione di Radiologia Interventistica, in stretta collaborazione multidisciplinare con le divisioni chirurgiche e mediche, si occupa:
- della gestione clinica del paziente, curando le problematiche cliniche dalla diagnosi (anche mediante biopsia) al trattamento mini-invasivo delle lesioni neoplastiche e non;
- della gestione mini-invasiva delle complicanze cliniche post-chirurgiche, come il controllo delle emorragie ed il drenaggio delle raccolte ascessuali, in passato affrontabili solo con complessi e pericolosi atti chirurgici;
- della gestione mini-invasiva delle emorragie del paziente politraumatizzato, in passato affrontabili solo con complessi e pericolosi atti chirurgici.
La Radiologia Interventistica da sempre vede come campi di applicazione la gran parte degli ambiti clinici ed in generale può suddividersi in tre principali campi:
- vascolare,
- extra-vascolare,
- oncologico.
Nello specifico, la Radiologia Interventistica effettua procedure mini-invasive imaging-guidate del tipo Vascolare (embolizzazione del varicocele maschile e femminile, di fibromi uterini, per l’ipertrofia prostatica benigna, chemioembolizzazione, stents vascolari) ed Extra-Vascolare (biopsie, drenaggi, toracentesi, paracentesi, interventistica biliare, nefrostomie percutanee, termoablazioni).
In ambito oncologico il ruolo della Radiologia Interventistica ha avuto negli ultimi anni una rapida espansione, sia per quanto riguarda la cosiddetta diagnostica invasiva, come le ago-biopsie guidate dall’imaging, sia soprattutto in merito alle terapie locoregionali (cioè mirate ad una patologia ben definita ed in contrasto con la chemioterapia sistemica) quale alternativa ai tradizionali trattamenti chirurgici e medici. L’elemento che principalmente caratterizza l’attività di questa disciplina chirurgica è soprattutto l’estrema precisione con la quale le manovre vengono svolte, generalmente con un approccio percutaneo (=attraverso la cute e senza tagli chirurgici), grazie all’impiego di metodiche strumentali di guida quali l’ecografia, la TC, la RM e la Fluoroscopia (raggi X), spesso utilizzate contemporaneamente. Il Radiologo Interventista è pertanto un medico specialista in Radiologia, esperto in ambito clinico chirurgico e particolarmente in metodiche diagnostiche strumentali, che esegue interventi sotto guida radiologica con finalità terapeutica e/o diagnostica.
Principali attività della Radiologia Interventistica:
Chemioembolizzazione: mediante l’utilizzo di appositi cateteri (piccoli tubi di materiale plastico), è possibile raggiungere i vasi arteriosi che alimentano alcune masse tumorali in organi come il fegato e iniettare selettivamente alte concentrazioni di farmaco antitumorale ed in seguito occludere il vaso stesso. Il duplice effetto di questa terapia locale è quello di ottenere la morte cellulare in virtù delle alte concentrazioni di chemioterapico utilizzate e dell’ischemia del tessuto patologico derivante dall’occlusione del vaso arterioso tributario.
Embolizzazione con microparticelle: è un intervento simile al precedente, il cui scopo è però quello di interrompere solo l’apporto ematico alle lesioni tumorali. Sfruttando il potere altamente “embolizzante” di particelle estremamente piccole (40 micron) in grado di penetrare profondamente nella trama vascolare patologica, il tumore viene del tutto isolato dall’apporto ematico, determinandone in questo modo la morte per “asfissia”. Rispetto alla precedente, questa terapia è indicata esclusivamente per i tumori primitivi del fegato (epatocarcinoma) ed ha il vantaggio, non utilizzando farmaci chemioterapici, di non danneggiare il parenchima epatico sano periferico alla lesione trattata.
Sclero-embolizzazione Varicocele: l’intervento è indicato nel trattamento non invasivo del varicocele. Questa metodica consente un risultato in oltre il 95% dei pazienti, evitando pertanto l’intervento chirurgico, l’anestesia e l’ospedalizzazione (l’intervento è praticato in regime ambulatoriale).
Embolizzazione Fibromi Uterini: è una particolare indicazione dell’intervento di embolizzazione, indicata nel trattamento non invasivo dei sintomi derivanti dalla presenza di fibromi uterini. Questa metodica consente un risultato in oltre il 90% delle pazienti, evitando pertanto l’asportazione dell’utero.
Embolizzazione Prostatica: è una particolare indicazione dell’intervento di embolizzazione, indicata nel trattamento non invasivo dei sintomi derivanti dall’ipertrofia prostatica benigna. Questa metodica consente un risultato in oltre il 90% dei pazienti, evitando pertanto l’asportazione della prostata.
Embolizzazione con microspirali: è un intervento che consente di controllare le emorragie causate da traumi o da interventi chirurgici. Raggiungendo dall’interno il vaso o i vasi responsabili del sanguinamento arterioso, in modo estremamente selettivo e non invasivo è possibile occluderlo e arrestare in modo definitivo il sanguinamento.
Chemioterapia locoregionale: questa procedura consente il trattamento chemioterapico intrarterioso locoregionale di organi colpiti da tumori solidi. In particolare questo trattamento viene indicato in caso di tumori primitivi e/o metastatici del fegato. Nonostante l’alta concentrazione di farmaci chemioterapici impiegati, gli effetti collaterali tipici della chemioterapia sistemica non si manifestano, mentre appaiono potenziati gli effetti antitumorali locali. Una delle possibili indicazioni di questo trattamento è il controllo della malattia epatica particolarmente diffusa e non candidata ad altre terapie. In alcuni casi è possibile ricondurre il paziente all’intervento chirurgico prima non possibile, grazie alla riduzione dimensionale dei tumori sottoposti a questa terapia.
Termoablazione (con radiofrequenza o micro-onde): è un intervento mini-invasivo che con approccio percutaneo consente di distruggere le cellule tumorali di masse epatiche, renali e polmonari o in altri distretti del corpo (surreni, impianti peritoneali etc). In caso di metastasi ossee, questa tecnica terapeutica consente di controllare rapidamente ed in modo non invasivo il dolore.
Biopsia percutanee: con guida strumentale ecografica o TC, è possibile prelevare in modo mini-invasivo campioni di cellule o tessuti da ogni parte del corpo, al fine di definire la natura di processi patologici o definirne le caratteristiche biologiche al fine di indirizzare il paziente al trattamento farmacologico maggiormente efficace e basato sulle specifiche caratteristiche del tumore stesso.
Nefrostomia: è una metodica percutanea che consente il posizionamento di un catetere di drenaggio nelle cavità escretrici renali quando per motivi diversi l’urina non riesce a raggiungere la vescica (idronefrosi).
Drenaggio biliare: consiste nell’impianto percutaneo di un catetere nelle vie biliari epatiche allo scopo di derivare la bile in presenza di ostruzione che ne impedisca il passaggio nell’intestino (ittero colestatico).
Accessi Venosi: mediante l’utilizzo della guida ecografia è possibile l’impianto percutaneo di sistemi venosi centrali come Port venosi o cateteri venosi centrali per la somministrazione di terapie sistemiche.
Endoprotesi: si tratta di dispositivi permanenti o temporanei cha consentono di bypassare ostruzioni patologiche a livello ureterale o biliare o dilatazioni a livello vascolare. Con tecnica mini-invasiva è possibile curare gli aneurismi dei vasi addominali splancnici e controllare situazioni cliniche come l’idroureteronefrosi o l’ittero colestatico mediante l’impianto percutaneo di endoprotesi.
Drenaggi: con l’ausilio della guida strumentale ecografia o TC, il posizionamento percutaneo di appositi cateteri di drenaggi consente la risoluzione di problematiche cliniche come la presenza di raccolte ascessuali o le raccolte linfatiche post linfadenectomia (linfoceli).
TIPSS: lo shunt portosistemico transgiugulare (TIPSS) consiste nella creazione di un canale artificiale all’interno del fegato per stabilire una comunicazione tra la vena porta e la vena epatica, per trattare l’ipertensione portale, che porta a sanguinamento interstinale (varici esofagee) o l’accumulo di liquido nell’addome (ascite)
Numeri Telefonici
Responsabile: 0825.203909
Angiografia: 0825.203114
Accettazione: 0825.203242
E-mail: giulio.lombardi@aornmoscati.it
Orari
Attività Ambulatoriale: lun/merc/ven, dalle ore 8 alle 12.
Prenotazioni ambulatoriali:
Presso Ufficio CUP/Ticket al piano terra, dal lunedì al sabato, dalle ore 8.00 alle 12.00 e lun/merc/ven anche dalle 15.00 alle 17.00. Telefonicamente, contattando il Call Center al numero 0825.203905, attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 08:00 alle 12:30 e il martedì e il giovedì anche dalle ore 14:30 alle ore 16:30.
Per prenotare una visita o prestazione in regime intramoenia telefonare al 0825.203905 (Ufficio ALPI)
Ritiro referti
In sede, presso l’accettazione radiologica dipartimentale al primo piano settore A, dal lunedì al venerdì, dalle ore 11.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 18.00. Il sabato dalle ore 11.00 alle 13.00.