Liste d'attesa

 

Responsabile: Dott. Vincenzo Castaldo
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I Tempi e le Liste di Attesa rappresentano un fenomeno percepito dai cittadini e dai pazienti come una forte criticità dei moderni sistemi sanitari, in quanto compromettono l'accessibilità e la fruibilità delle prestazioni da erogare. Anche in Italia tale problematica è particolarmente sentita, tanto da suscitare al riguardo il continuo interesse del legislatore, fino ad ottenere il riconoscimento di elemento costitutivo o "componente strutturale dei livelli essenziali di assistenza", in quanto in grado di influenzare con buona probabilità il risultato clinico delle prestazioni sanitarie o la condizione di vita sociale dei cittadini.

Infatti il tempo di erogazione costituisce una delle caratteristiche fondanti dei livelli essenziali di assistenza perché la prestazione oltre ad essere appropriata dal punto di vista clinico ed organizzativo deve essere erogata al tempo "giusto". I numerosi interventi normativi hanno avuto come obiettivo quello di garantire, mediante tempi d'accesso alle prestazioni sanitarie certi e adeguati ai problemi clinici presentati, il rispetto di fondamentali diritti alla persona, quali la tutela della salute e l'eguaglianza nell'erogazione delle prestazioni sanitarie. La lunghezza, in alcuni casi eccessiva, delle liste di attesa rappresenta, per un sistema sanitario, un evento fortemente critico, in quanto può limitarne la garanzia d'equità d'accesso e la fruizione dei livelli essenziali ed uniformi di assistenza, nonchéridurre la qualità percepita.

Le specificità e le complessità che riguardano i tempi di attesa sono molteplici, esse investono principalmente il bene oggetto implicito della richiesta, cioè la tutela della salute.
L'abbattimento dei tempi di attesa per le prestazioni sanitarie è uno degli obiettivi prioritari del SSN e l'erogazione dei servizi entro tempi appropriati, rispetto alla patologia e alle necessità di cura, rappresenta una componente strutturale dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza).
Le classi di priorità sono uno strumento usato dal medico di Medicina Generale (medico di famiglia) nella prescrizione di una richiesta di esame e/o visita o ricovero. Vengono utilizzate dal medico per indicare la tempistica richiesta per l'erogazione di una data prestazione sanitaria, servono, quindi, a differenziare il tempo di accesso regolandolo sulla base di diversi elementi, rischio per la salute, potenziali complicanze, malattie intercorrenti, condizioni generali del soggetto, sofferenza e/o dolore più o meno forte ecc.

Questo sistema di valutazione sui tempi nei quali erogare una prestazione è disciplinato dalla normativa ed adottato da tutti i medici di M.G. ed è applicato anche nell'A.O. "S.G. Moscati". Pertanto secondo le classi di priorità vengono visti e sottoposti a visita ed esami di
diagnostica strumentale quei pazienti/utenti con problemi più seri e non differibili nel tempo. È pur vero, però, che la domanda di salute da parte dei cittadini è sempre maggiore e più complessa e la risposta ad una legittima domanda di salute va organizzata in funzione delle risorse disponibili nel rispetto, si, del principio fondamentale di tutelare tutti garantendo, al contempo, l'accesso equo alle prestazioni in base al reale bisogno di salute ma con un occhio attento ad evitare esami ripetuti, inappropriati o addirittura prenotati e non disdetti.

Va, inoltre, precisato che, nel rispetto dei dettati legislativi, in tema di linee di programmazione, si prevede, per definizione, che le AA.SS.LL. territoriali debbano erogare prestazioni di I° livello ed assicurare, al contempo, programmi di screening e prevenzione così come, di riflesso, le AA.OO., AA.OO.UU.PP. ed IRCCS debbano in un principio di razionalizzazione ed in un sistema iso-risorse, di appropriatezza clinico-gestionale, erogare, prevalentemente, in regime di acuzie e per prestazioni che richiedano un elevato standard tecnologico, quindi leggasi per prestazioni di II e III livello.    

Le ricette sono predisposte da tempo per la "biffatura" dei cosiddetti criteri di priorità. Nell'impegnativa sono, infatti, presenti quattro caselle recanti quattro lettere maiuscole: U, B, D e P che stanno, rispettivamente per Urgente, Breve, Differita e Programmata.

Il medico assegnerà, biffando la corrispondente casella, un determinato tempo, a seconda di quanto rapida o meno debba essere, secondo il suo parere, l'esecuzione della stessa prestazione. Le classi di priorità sono così specificate per le prestazioni e/o visite erogate in regime ambulatoriale:
• Urgente: da eseguire nel più breve tempo possibile e, comunque, entro le 72 ore;
• Breve: da eseguire entro 10 giorni;
• Differita: da eseguire entro 30 giorni per le visite o 60 giorni per gli accertamenti diagnostici;
• Programmata: da eseguire entro 120 giorni.

I criteri che sottendono l'individuazione delle suddette classi di priorità si riportano qui di seguito:

  • CLASSE U prestazione la cui indifferibile esecuzione debba essere riferita a condizioni di particolare gravità clinica;
  • CLASSE B prestazione la cui tempestiva esecuzione condiziona in un arco temporale breve la prognosi a breve del paziente o influenza marcatamente il dolore, la disfunzione o la disabilità;
  • CLASSE D prestazione la cui tempestiva esecuzione non influenza significativamente la prognosi a breve ma è richiesta sulla base della presenza del dolore o di disfunzione disabilità;
  • CLASSE P prestazione che può essere programmata in un maggiore arco di tempo in quanto non influenza la prognosi, il dolore, la disfunzione, la disabilità.

E' necessario, inoltre, chiarire che:

  1. Se nella ricetta non sono specificati il sospetto diagnostico o la classe di priorità, la richiesta è collocata in classe P.
  2. I giorni di attesa indicati solo garantiti solo per le prime visite o prime prestazioni, cioè il primo approccio del soggetto alla struttura per quel determinato problema, non i controlli cioè le visita successive alla prima o gli approfondimenti.
  3. Altro elemento importante da sottolineare è che viene garantita la prestazione non lo specifico professionista a cui si può accedere in regime libero professionale intramoenia.
  4. Al cittadino che richiede una prestazione al CUP viene prospettata la prima data disponibile presso l'erogatore pubblico; il cittadino può rifiutare la data ed orientarsi diversamente nella platea degli altri erogati pubblici e privati, và da sé che in questo caso, perde il diritto alla prima data prevista per l'erogazione della prestazione.
  5. Il cittadino che ha prenotato, per un dato giorno, una determinata prestazione e che, per qualsivoglia ragione, non voglia più accedere alla stessa è tenuto formalmente ad annullare la prenotazione stessa per "pulire" la Lista di attesa e consentire ad altro utente di accedere all'analoga prestazione.

Per le prestazioni di ricovero, le classi di priorità sono le seguenti:

A. Ricovero entro 30 gg. Per i casi clinici che possono aggravarsi rapidamente o in cui un ulteriore ritardo può arrecare grave pregiudizio alla prognosi.
B. Ricovero entro 60 gg per i casi clinici che non presentano intenso dolore o gravi disfunzioni o gravi disabilità e che non manifestano tendenza ad aggravarsi in tempi rapidi e nei quali una attesa prolungata può pregiudicare la prognosi.
C. Ricovero entro 180 gg. Per i casi clinici che presentano minimo dolore o disfunzione o disabilità e per i quali non si prevede che il quadro possa aggravarsi.
D. Ricovero senza attesa massima definita nei casi clinici senza dolore, disfunzione o disabilità. Questi ricoveri devono, comunque, essere effettuati entro 12 mesi.

 

Informazioni sui tempi di attesa


In allegato la normativa di riferimento

  1. Modifica ed Integrazione del D.C.A. n 52 del 4.7.2019 (D.C.A. 23-2020)
  2. Piano Regionale di Governo delle Liste di Attesa 2019-2021 (D.C.A. n 52-2019)
  3. Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa per il triennio 2019-2021